L’INQUINAMENTO DA RETI DA PESCA MINACCIA LA FAUNA SELVATICA NEL GANGE
Updated: Nov 30, 2020, 12:38 IST Press Trust of India | Posted by Mallika Soni
L’inquinamento da reti da pesca minaccia la fauna selvatica nel Gange.
Si sta diffondendo la conoscenza dei guai prodotti anche nei grandi fiumi. In questi casi, un’attività di formazione dei pescatori insieme alla valorizzazione del recuperato, può dare buoni risultati.
Secondo un team internazionale che include ricercatori del Wildlife Institute of India, l’inquinamento da plastica dovuto agli attrezzi da pesca scartati nel fiume Gange rappresenta una minaccia per la fauna selvatica come la tartaruga dal tetto a tre strisce in pericolo di estinzione e il delfino del fiume Ganga in via di estinzione.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Science of The Total Environment, le indagini lungo la lunghezza del fiume, dalla foce in Bangladesh all’Himalaya in India, mostrano che i livelli di rifiuti di attrezzi da pesca sono più alti vicino al mare.
I ricercatori notano che le reti da pesca, tutte di plastica, sono il tipo più comune di attrezzi trovati.
Le interviste con i pescatori locali ci dicono che alti tassi di attrezzature da pesca si scartano nel fiume. Ciò è a causa della breve durata degli attrezzi e della mancanza di sistemi di smaltimento adeguati.
“Il fiume Gange sostiene alcune delle più grandi attività di pesca interne del mondo. Non ci sono ancora ricerche per valutare l’inquinamento da plastica di questo settore e il suo impatto sulla fauna selvatica”, afferma Sarah Nelms dell’Università di Exeter nel Regno Unito.
“L’ingestione di plastica può danneggiare la fauna selvatica, ma la nostra valutazione della minaccia si concentra sull’entanglement (cioè l’atto di impigliare un animale. NdT). E’ noto infatti per ferire e uccidere una vasta gamma di specie marine”, riferisce Nelms.
I ricercatori utilizzano un elenco di 21 specie fluviali di “preoccupazione per la conservazione” identificate dal Wildlife Institute of India nell’Uttarakhand.
Incrociano le informazioni esistenti sugli intrecci di specie simili in tutto il mondo con i nuovi dati sui livelli di rifiuti di attrezzi da pesca nel Gange per stimare quali specie sono più a rischio.
“Non esiste un sistema per i pescatori per riciclare le reti. La maggior parte dei pescatori riparano e riutilizzano le reti se possono, ma se non possono farlo le reti vengono spesso scartate nel fiume “, sostiene Nelms.
“Molti ritenevano che il fiume” lo pulisse “, quindi un passo utile sarebbe quello di aumentare la consapevolezza dei reali impatti ambientali”, continua a sostenere.
Secondo la professoressa Heather Koldewey, della Zoological Society of London (ZSL), i risultati offrono speranza per soluzioni basate sull ‘”economia circolare“. Qui i rifiuti vengono drasticamente ridotti grazie al riutilizzo dei materiali.
“Una percentuale elevata degli attrezzi da pesca che abbiamo trovato era fatta di nylon 6, che è prezioso e può essere utilizzato per realizzare prodotti tra cui tappeti e abbigliamento“, dice ancora Koldeway.
“La raccolta e il riciclaggio del nylon 6 ha un forte potenziale come soluzione perché ridurrebbe l’inquinamento da plastica e fornirebbe un reddito“, ha aggiunto.
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