DRINA: La ricordiamo così, invece…

Drina: la ricordiamo così…

Esempio vicino a noi di distruzione dei fiumi, che poi diventa distruzione di mari ed Oceani. Molti Paesi, come dice il servizio, non hanno le capacità economiche di provvedere al ciclo di captazione e smaltimento corretto. E’ nostro dovere aiutarli, sia con proposte sostenibili, sia con la pressione sull’Europa e su altre Istituzioni, perchè intervengano in soccorso.

Un tempo le acque della Drina, in Bosnia-Erzegovina, erano cristalline. Ora nel fiume navigano gigantesche isole di rifiuti che minacciano l’intero ecosistema.

Siamo nella penisola balcanica, nel sudest dell’Europa. Quello che una volta era il paradiso per gli amanti del rafting e delle passeggiate, con acque color smeraldo e scenari mozzafiato lungo le sue sponde, ora si è trasformato in una discarica. La Drina, fra i cinque maggiori fiumi della Bosnia ed Erzegovina, è piena di rifiuti: sacchetti e bottiglie di plastica, barili arrugginiti, assi di legno, persino computer e vecchie lavatrici. Vere e proprie isole galleggianti di immondizia.

“Ci hanno lasciati soli”

È da decenni che la nostra società deve affrontare questa crisi. Considerati l’ultima ruota del carro, siamo lasciati soli”, rivela Nedeljko Perisic, direttore della centrale idroelettrica. “Le nostre previsioni non sono ottimistiche. Nella parte superiore della Drina, così come nei suoi affluenti, la situazione è molto grave. In base alle nostre stime, si parla di decine di migliaia di metri cubi di spazzatura, che da sola non sappiamo davvero come poter gestire. Ci serve l’aiuto delle istituzioni e dei paesi dai quali questi rifiuti provengono”, conclude Perisic, aggiungendo che la rottura è stata riparata dagli operai che lavorano alla diga.

Una vera e propria emergenza ambientale e sociale

Ci troviamo di fronte a un’emergenza ambientale che ha forti ripercussioni sulla biodiversità locale, ricca di uccelli acquatici e pesci come il salmone del Danubio (Hucho hucho), specie in pericolo di estinzione. A pagare le spese della pessima gestione dei rifiuti e della scarsa tutela del territorio sono anche le popolazioni autoctone. Quando l’immondizia viene raccolta, viene portata in una discarica dove spesso scoppiano incendi che immettono fumi tossici nell’aria, mentre gli scarichi nocivi finiscono per riversarsi nuovamente nel fiume. A denunciarlo è Dejan Furtula, attivista del gruppo Eko centar: “Siamo tutti in pericolo qui, l’intero ecosistema”

14 gennaio 2021, di #ElisabettaScuri

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